venerdì 24 maggio 2013

Recensione: "KillerQueen" di Viola Lodato

Accantonando per un attimo gli esami universitari che mi stanno rendendo più asociale e aggressiva del solito, in questi giorni mi è stato di grande aiuto un romanzo in particolare. Mi ha fatto rilassare, sorridere, molte volte anche sbellicare dalle risate ed è riuscito a catapultarmi in un mondo tanto diverso dal mio, ma con una protagonista nella quale invece non è stato difficile rispecchiarmi.

Sto parlando di “KillerQueen”, il romanzo umoristico con il quale la giovane autrice Viola Lodato ci catapulta nello strambo mondo di Katia Quartarone, un’ investigatrice privata di origini italiane che vive in Scozia insieme alla sua famiglia, bizzarra almeno quanto lei. Dietro il suo pseudonimo non vi è una storia interessante e avventurosa da raccontare, Katia si fa chiamare KillerQueen –da notare le iniziali KQ- semplicemente perché le piace ed “è più figo”. E già da questo, credo potremmo cominciare a farci un’idea della nostra protagonista.

Titolo: KillerQueen
Autore: Viola Lodato
Casa editrice: CIESSE Edizioni
Collana: Smile
Pagine: 128
Genere: Umoristico, Investigativo
Prezzo: € 10,00 in cartaceo / € 4,00 in e-book
Data di uscita: Aprile 2013
Formato: E-book
Il voto di Dreaming Land: 



TRAMA
La routine della giovane ed eccentrica detective privata Katia Quartarone, detta KillerQueen, viene movimentata dall’arrivo di un altrettanto insolito cliente, Alexander Marshall, che la coinvolge in una delicata missione sotto copertura, temendo di essere in pericolo. Cercare di tenere in piedi la finta identità non sarà così semplice per Katia, a causa dei suoi modi strampalati e soprattutto perché gli eventi prenderanno una piega decisamente inaspettata: a rischiare la pelle non sarà Alexander, ma la stessa KillerQueen.
A completare il quadro un amore nuovo fiammante, uno che si è appena concluso in modo rovinoso, un invitato pedante ma entusiasta, interrogatori non molto professionali e qualche omicidio di troppo, il tutto condito dall’ironica voce narrante della protagonista.

RECENSIONE

“Se in una famiglia normale qualcuno cominciasse a parlare di ricconi, ville e strane cose, come minimo gli altri ne sarebbero incuriositi. A casa mia invece era la norma. Con un padre investigatore ero cresciuta discutendo placidamente a tavola di gente fatta a pezzi o di svisceramenti vari.”

Nata in una famiglia italiana numerosa, Katia ha due sorelle con le quali non mancano mai i battibecchi, una madre smemorata e apprensiva e un padre dall’importante e conosciuto passato lavorativo. È stato proprio da lui che KillerQueen ha ereditato la passione per i misteri da risolvere, facendo in seguito di questa passione un vero e proprio mestiere.  E proprio dal padre, aspetta ancora una borsa come ricompensa per l’aiuto fornitogli durante alcune indagini!


In questo romanzo, KillerQueen verrà chiamata a risolvere un mistero da Alexander Marshall, che lei definisce “datore di lavoro”, perché “cliente” suona male. Alexander teme di essere in pericolo e assume KillerQueen per una missione sotto copertura, nella quale lei dovrà proteggerlo e svelare il mistero che alberga nella lussuosa residenza di una ricca famiglia. Katia è così costretta a partire insieme al suo “datore di lavoro” per un’avventura nella quale non mancheranno i colpi di scena e l’incontro con personaggi totalmente diversi tra loro, ma tutti accomunati dall’eccentricità.

Al centro della scena, oltre alla nostra stramba protagonista, vi è anche quello che ha tutti i numeri per essere definito un serial killer. Katia si trova al centro di un mistero più grande di quel che aveva creduto accettando l’incarico, rischiando la vita in prima persona e in più di un’occasione.

Fan non solo dei Queen –dai quali ha preso ispirazione per il suo pseudonimo- ma anche del Detective Conan -il piccolo protagonista dei cartoni animati, proprio lui! Proprio normale la nostra KillerQueen, eh?-, Katia affronterà le indagini con la sua immancabile verve, mescolata all’ironia, all’autoironia –che è sempre cosa buona e giusta- e a interrogatori del tutto fuori dall’ordinario.

Io non sono uno stereotipo: vi aspettavate forse una persona sottovalutata e denigrata da tutti?
Giammai!
Io sono sopravvalutata, perché gli stereotipi non mi piacciono, no.
Meglio distinguersi.


Viola Lodato è stata in grado di creare un personaggio che definire amabile sarebbe riduttivo. Pungente, ironica, astuta e molto, davvero tanto divertente. Katia è la personificazione della ragazza della porta accanto, con il suo temperamento frizzante e i drammi personali nei quali tutte noi possiamo rispecchiarci già dalla prima pagina. È assolutamente lontana dagli stereotipi, non risulta mai banale e riesce sempre a sorprendere il lettore, in quanto non si sa mai quale potrebbe essere la sua prossima mossa. Sia che si tratti della sua vita personale, sia che si tratti delle sue indagini, KillerQueen agisce sempre nel modo più inusuale, modo che il lettore sicuramente non si aspetta.
Non ha nulla della classica protagonista, la ragazza bellissima e perfetta di cui tutti si innamorano e non è neppure la sfigata per eccellenza, quella con tragedie familiari che l’hanno segnata nel profondo. Lei è una ragazza normale, nella quale le giovani lettrici possono sicuramente identificarsi.
Personalmente, ho visto molto di me in Katia. E forse è proprio questo che mi ha catturato fin dall’inizio. È arguta, estremamente disordinata, una ritardataria cronica che rischia di ricevere i suoi clienti in pigiama, con una famiglia strana quanto lei e un aspetto fisico che alla perfezione non si avvicina neppure per sbaglio. È facile rivedersi in questa giovane donna, sebbene le sue avventure non siano propriamente quotidiane a noi comuni esseri umani. Ma il carattere di Katia, le sue disavventure, il suo rapportarsi con gli altri personaggi del romanzo.. tutto questo mi ha molto preso a livello personale in quanto, tra una risata e l’altra, ho continuato a ripetermi “Ecco, questa sono proprio io!”.
KQ è un personaggio affascinante proprio perché non artefatto, è un po’ svampita come tutte le ragazze e con un lato dolce che non lascia emergere molto spesso.
Non mi era mai capitato di avvicinarmi tanto a un personaggio di finzione, proprio perché non avevo trovato una protagonista semplice, con i soliti drammi che accomunano tutte. Una vita sentimentale che rasenta il ridicolo –e, nel suo caso,  desta anche molta preoccupazione- e qualche chilo di troppo che ci fa maledire le torte al cioccolato ogni volta che ci avviciniamo alla bilancia.

Accanto a lei, in questa avventura, troviamo tre personaggi maschili. Alexander –che abbiamo già conosciuto- Desmond ed Edmund, due fratelli nei quali KillerQueen troverà due alleati.. e anche qualcosa in più. Edmund è uno scrittore di gialli tanto entusiasta delle vicende che si svolgono nel romanzo, quanto esuberante e sempre pronto ad accendere discussioni con Alexander. E poi c’è Desmond, che catturerà l’attenzione di Katia e insieme a lei e agli altri due formerà un team investigativo decisamente insolito.

Ho trovato questa lettura leggera e divertente, grazie allo stile scorrevole e semplice e al linguaggio moderno e decisamente senza peli sulla lingua. I personaggi sono tutti molto diversi tra loro e le loro caratteristiche si amalgamano bene all’interno della vicenda. Essendo un romanzo umoristico, non ha la pretesa di far emozionare il lettore, di farlo commuovere. Mira al sorriso e al divertimento e questo è proprio il suo punto di forza. Dimenticate gli stereotipi, le grandi storie d’amore di altri tempi, gli investigatori seri, affascinanti e professionali. Con KillerQueen avremo un’avventura all’insegna delle stramberie, dei pasticci e del buon umore con quel pizzico di romanticismo che non guasta mai.

Assolutamente consigliato a tutti coloro che hanno voglia di rilassarsi e sorridere grazie alle pagine di un libro, a tutti coloro che sono annoiati dalla quotidianità, a tutti coloro che –tra un grande romanzo storico e un thriller alla Dan Brown- cercano la compagnia di una piacevole e divertente avventura.




                                              L'AUTRICE

Viola Lodato nasce il 7 aprile 1991 a Savona.
A circa quattordici anni capisce di voler passare la vita a inventare storie. Cinque anni più tardi finisce il primo romanzo e pian piano conosce il mondo dell’editoria, capendo che la strada da fare è ancora lunga. Oltre a studiare Scienze della Comunicazione, collabora con alcune case editrici come editor, correttrice di bozze e traduttrice.
Si è classificata tra i finalisti regionali durante la prima edizione del premio La Giara della Rai e i suoi racconti sono stati pubblicati da Lettere Animate, Delos Books, Mondoscrittura, EDS, ST-Books, La Mela Avvelenata.

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