venerdì 2 marzo 2018

Review: Quando c'era la luna di Sara Stoppa e Roberta Ambrogio

Ciao, amici di Dreaming Land!
Oggi vorrei parlarvi di un romanzo Made in Italy, esordio di due autrici quasi mie coetanee. Si tratta di Quando c’era la luna, romanzo d’esordio di Sara Stoppa e Roberta Ambrogio. Ho impiegato un po’ a leggere questo romanzo, un po’ per i vari impegni che non mi permettevano di dedicargli il tempo che meritava, un po’ perché ho voluto prestare la massima attenzione alla lettura così da non tralasciare nulla.

Titolo: Quando c’era la luna
Autore: Sara Stoppa, Roberta Ambrogio
Casa editrice: Libromania
Pagine: 510
Prezzo: €3,99
Dove trovarlo: Amazon
Voto: 3,5/5
Sinossi:
Chiara e Virginia sono migliori amiche e non potrebbero essere più diverse. Chiara è solare ed espansiva, Virginia schiva e individualista. Le loro vite cambiano per sempre quando una trascina l’altra al bancone del Moonriver un venerdì sera di fine marzo. La luna piena e un’eterna Roma fanno da cornice alla passione travolgente che esplode tra la bellissima Chiara e il glaciale Andrea, un musicista bolognese riservato e intrigante, e fa da galeotta a un legame che avrà bisogno di più tempo per sbocciare: quello tra Virginia e Marco, accomunati da un sogno perduto e pesanti aspettative future. Ma la vita è imprevedibile: il fratello di Andrea si innamora di Chiara che intanto ha trovato lavoro come modella e Marco manda a monte il suo matrimonio per amore di Virginia, che rimane incinta. Amori tormentati, ambizioni e delusioni scandiscono le loro giovani vite e li fanno crescere, maturare e scoprire cosa il destino ha in serbo per ciascuno. 

Recensione
Faccio mea culpa: ho impiegato tanto a leggere questo libro, sono stata davvero molto lenta. A mia discolpa, però, posso dire che questo è un romanzo molto corposo, quindi mi sento un po’ giustificata. Ho cominciato a leggerlo con impazienza, perché la trama mi aveva colpita. È un romanzo che definirei corale, ci sono tanti personaggi e tante storie che si intrecciano. A partire dai protagonisti, che dovrebbero essere quattro, ma che in realtà sono addirittura cinque. Non è il classico romance, la storia infatti si svolge in ben tre anni. Non saprei come definire questo libro, l’ho visto in realtà molto più simile a un teen-drama, un telefilm che all’apparenza potrebbe essere lento, ma che in realtà mette in risalto tante storie e altrettanti personaggi. Mi è piaciuta molto la storia creata dalle autrici, l’idea di fondo è davvero nelle mie corde e ho apprezzato lo svolgersi e l’intrecciarsi delle varie trame. La storia non è statica, si svolge in diverse parti d’Italia. Abbiamo quattro città, in particolare, a fare da sfondo a questo libro: Roma, Bologna, Milano e Lavinio. La storia inizia a Roma, in una sera di fine Marzo. Virginia e Chiara, amiche da una vita e molto legate, sono due ragazze che più diverse non si può. Frequentano il corso di laurea in astrofisica e si stanno preparando per un esame tosto. Virginia è, tra le due, quella più pragmatica e studiosa; Chiara è quella che vorrebbe mollare i libri e uscire a bere qualcosa. Tutto comincia proprio così, Chiara riesce a convincere l’amica e le due vanno in un locale aperto da poco. Lì, per caso, conoscono tre ragazzi, due dei quali il giorno dopo ripartiranno per la loro Bologna. I due fratelli, Andrea e Luca, sono musicisti con il desiderio di sfondare, in cerca di un produttore. E poi c’è Marco, amico dei due ragazzi, fidanzato e in procinto di sposarsi con la fidanzata di una vita, che ha abbandonato il sogno rappresentato dalla musica per creare una carriera più normale. I cinque ragazzi si incontrano per caso, e le loro vite si intrecciano dal primo istante. Sono Andrea e Chiara a dare il via alla nuova pagina di una vita che, presto, diventerà complicata e ricca di cambiamenti. Proprio loro due sembrano innamorarsi a prima vista, presi da un sentimento che non avevano mai provato prima, e con tutta l’intenzione di coltivarlo e di farlo sbocciare. È grazie all’inizio di questa storia d’amore, da subito passionale, che anche le storie di Marco e Virginia si intrecciano. Lei, schiva e diffidente, in un primo momento non si lascia avvicinare da Marco. Lui, d’altro canto, è un ragazzo gentile e senza troppi grilli per la testa. E, cosa ancora più importante, è intenzionato a mantenere la promessa fatta alla fidanzata. Non ha alcuna mira verso Virginia, non ha secondi fini. Resta però colpito da quella bella ragazza dai capelli rossi e dal carattere chiuso. Ed è anche a causa sua che riesce a riflettere su dove la sua vita si sta dirigendo. Vuole davvero sposare Arianna? È sicuro della scelta fatta anni prima? Marco e Arianna sono una coppia da sempre, sono cresciuti insieme, e il matrimonio sembra un passo quasi obbligato, naturale. Marco, quasi colpito a ciel sereno da un fulmine dai capelli rossi, inizia a riflettere su quello che sarà il suo futuro e comprende che no, non vuole sposare Arianna. Non la ama più, sarebbe quindi un errore creare una famiglia insieme a lei. In testa ha Virginia, e lei comincia a nutrire un vero interesse verso di lui. Da qui, i due ragazzi iniziano una storia che porterà loro diverse sorprese e anche malumori. Poi ci sono anche Chiara e Andrea, che vanno a convivere a Bologna. Lei riceve una proposta di lavoro che la impegnerà molto e le cose con Andrea cominciano a sgretolarsi. La domanda è: può l’amore superare tutte le difficoltà? La storia di questi cinque ragazzi parla di vita reale, contiene molto angst e a volte lascia pure l’amaro in bocca. A tratti potrebbe apparire poco “romance”, nel senso che non di smielato c’è ben poco, ma trovo sia bello proprio per questa ragione. Questi ragazzi lottano per crearsi un futuro in Italia. Mentre leggevo questo romanzo, pensavo a me stessa. Sono figlia della loro stessa generazione, vado incontro ai loro stessi problemi e mi sono sentita davvero molto vicina ai protagonisti.  
Quanto ai punti deboli, adesso arriva la parte che non mi piace mai esprimere. Trovo che il libro sia davvero molto corposo (e questo non è un difetto), ma anche che pecchi nell’eccesso di particolari. A volte tende a risultare addirittura macchinoso, perché spiega troppo. Provo a spiegarmi meglio: ogni singola azione dei personaggi viene descritta, e questo mi ha molto rallentato durante la lettura. Un’altra cosa che non sopporto in un libro è la presenza dei numeri scritti in cifre, anche (e forse soprattutto) per quanto concerne gli orari. Non mi piace trovare frasi come: “L’appuntamento era fissato per le 17.45, ma erano già le 18.15 e lui ancora non era arrivato.” Ecco, una frase simile sarebbe in grado di farmi arrabbiare molto e chiudere il libro. Chiedo scusa alle autrici, ma purtroppo sono una persona sincera e voglio esserlo anche quando scrivo una recensione. Le autrici sono davvero molto brave, mi piace come scrivono, il testo non presenta erroracci di grammatica e ortografia, ma ho trovato un bel numero di refusi. Inoltre, lo stile è un po’ lento proprio a causa di tutte le descrizioni superflue che non permettono di leggere in modo spedito. Non parlo delle classiche descrizioni dei paesaggi alla Tolkien, quelle non fanno altro che arricchire un libro, bensì di descrizioni delle azioni e dell’incastro dei particolari che rendono tutto troppo meccanico. Esempio: “Il treno sarebbe arrivato alle 18.15 e allora Maria aveva già avvisato Gigino che sarebbe passata a prenderlo subito dopo aver portato a spasso il cane e fatto la piega dalla parrucchiera. Il treno alla fine arrivò con dieci minuti di ritardo, alle 16.25, entrò alla stazione proprio quando Maria arrivò e Gigino, presi i bagagli che durante il viaggio aveva sistemato nello scomparto apposito sul sedile, si alzò, si sistemò i pantaloni, fece un passo, tornò indietro a prendere la giacca, fece un altro passo…” insomma, io così divento matta. Era solo un esempio, ragazze, non sto dicendo che nel vostro libro ci siano frasi alla cavolo come quella che ho scritto io, sia chiaro. Amo le letture scorrevoli, e con questa mi sono dovuta fermare diverse volte perché mi sentivo rallentata. E quando mi sento rallentata, chiudo il libro e faccio altro perché mi passa la voglia di leggere. È per questa ragione che non assegno le cinque stelle al romanzo, perché è evidente (almeno per me) che avrebbe avuto bisogno di un lavoro di editing e di correzione di bozze più approfondito, proprio per evitare punti morti o lenti ed eliminare i refusi (e piccoli errorini come la lettera minuscola subito dopo il punto interrogativo). Trovo che l’idea sia molto originale e che le autrici l’abbiano sviluppata bene, fatta eccezione dei punti che ho trattato sopra, e spero di poter leggere il loro secondo lavoro in un futuro prossimo.

Consiglio questo libro?
Lo consiglio perché è un bel romanzo, una storia che segue cinque ragazzi per ben tre anni della loro vita, che ce li fa conoscere nel profondo. Sono ragazzi che crescono proprio davanti ai nostri occhi, pagina dopo pagina, e le loro storie intrecciate sono molto appassionanti. Trovo sia un buon esordio.

2 commenti:

  1. Ciao. Ci siamo accorte soltanto adesso di questa recensione, non avendone ricevuto comunicazione.
    Ci tenevamo a precisare che NON essendo autopubblicato, il romanzo è già frutto di un lavoro di editing/correzione bozze e ha subìto grossi tagli rispetto alla prima stesura, che aveva un numero di pagine davvero significativo. Come hai già detto tu, sono presenti molti intrecci e molte storie, dunque era inevitabile che in qualche modo venisse fuori un libro "corposo". Ci dispiace per i refusi perché siamo grandi perfezioniste, purtroppo il lavoro è stato svolto a ritmi serrati per esigenze dell'editore e probabilmente qualcosa è sfuggito a chi si è occupato dell'editing. Paradossalmente, possiamo garantire che nella versione originale ce n'erano meno.
    Per quanto riguarda i numeri scritti in cifre, sono scritti così sempre per scelta dell'editore, e quindi corretti in fase di editing. Originariamente, anche noi li avevamo scritti in lettere perché la pensiamo come te. Non crediamo che questo sia comunque un grosso problema.
    Grazie comunque per questa recensione e per la tua analisi accurata relativa ai personaggi.

    Roberta e Sara

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    Risposte
    1. Ciao ragazze, avevo capito che non si tratta di un libro autopubblicato. E a maggior ragione, mi domando per quale ragione l'editore abbia fatto scelte che nessun altro editore farebbe. Mi spiego meglio: i numeri in cifre, in particolare gli orari, nessun editore li inserirebbe mai in un testo. Ma okay. E poi, comunque, io non ho detto "non è stato fatto l'editing", ma che il testo avrebbe avuto bisogno di un editing più approfondito. Che il libro sia corposo mi piace, adoro i romanzi lunghi, quindi non lo considero un difetto. Da quel che mi pare di capire, gli unici punti che non mi sono piaciuti non sono imputabili a voi autrici, ma a chi si è occupato dell'editing. Voi mi siete piaciute, la vostra storia mi ha emozionata moltissimo, e trovo che siate davvero brave nel regalare emozioni e nell'intrecciare le storie dei vari personaggi. Quindi sì, alla fine la mia critica è rivolta alla casa editrice. E ne approfitto per rivolgere un appello a tutte le case editrici, che siano big o realtà più piccole: l'editing fatelo bene, gli autori si fidano di voi e mettono il loro lavoro nelle vostre mani.

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